La riservatezza nel ruolo del mediatore familiare

riservatezza nel ruolo del mediatore familiare

Quando si avvia qualsiasi tipo di consulenza, il principio fondante che accompagnerà il percorso di mediazione sarà la riservatezza nel ruolo del mediatore familiare.
Innanzitutto il mediatore chiede ai propri clienti l’autorizzazione al trattamento dei loro dati personali (e-mail, numero di telefono, indirizzo), e, subito dopo, li informerà della riservatezza delle informazioni condivise durante gli incontri.
Se, per esempio, si volessero registrare le consulenze tramite supporti audio-visivi, il mediatore deve preventivamente avvertire i diretti interessati ed avere il loro espresso consenso.

Può venire meno il vincolo di riservatezza?

Il vincolo di riservatezza viene meno quando, durante le consulenza, il mediatore è testimone di:
confessioni di crimini o di violenze,
atti di violenza verbali o fisici avvenuti durante la mediazione
minacce che vengono concretizzate dopo la consulenza
Ad ogni modo la regola generale è la riservatezza nel ruolo del mediatore familiare.
La mediazione è un procedimento volontario, sono le parti stesse che gestiscono come meglio desiderano il percorso tenendo sempre presente la possibilità di poterlo interrompere in qualsiasi momento.
La mediazione familiare è rivolta alla riorganizzazione delle relazioni familiari , si inserisce, dunque, tra le diverse opzioni a disposizione del cittadino per dirimere i conflitti privati.
Tale percorso può fornire ottime opportunità di parlarsi e ascoltarsi; il setting mediativo si rivela uno spazio neutro di incontro, un ambiente disteso e imparziale; l’obiettivo non è la salvezza del nucleo familiare o la ricomposizione della coppia, ma il raggiungimento di accordi in situazioni di conflitto.

I principi cardine del mediatore

La professione del mediatore familiare non è organizzata in ordini o collegi ma è disciplinata dalla L.4/2013 che prevede il rispetto dei principi di buona fede, correttezza, responsabilità del professionista, riservatezza, imparzialità.

La riservatezza nel ruolo del mediatore familiare è dunque tra i principi cardine che la normativa italiana inserisce nella deontologia che il mediatore deve osservare e rispettare.
Il segreto professionale è fondamentale nella suddetta professione per tutto ciò che emerge all’interno dei colloqui dei mediandi e degli accordi eventualmente raggiunti.
Salvo i casi espressamente previsti dalla legge (La legge 4/2013 costituisce la normativa di riferimento in materia di ‘professioni non organizzate in ordini o collegi’, o anche ‘professioni associative), l’annullamento del segreto professionale può avvenir solo con l’assenso scritto di entrambi i mediandi.

Empowerment dei partecipanti

I mediatori non hanno potere decisionale, ma assistono i partecipanti nel raggiungimento delle decisioni proprie, consapevoli e ponderate. L’obiettivo è aiutarli a trovare delle soluzioni accettabili per entrambi.
Il processo mediativo si caratterizza per l’assunzione da parte dei protagonisti della responsabilità di decidere autonomamente in merito alla regolazione del conflitto insorto.
L’empowerment incoraggia l’autodeterminazione e l’autonomia, rafforzando la capacità della coppia di vedere con chiarezza la loro situazione e di prendere decisioni per loro stesi.
Il mediatore è un professionista di supporto alle famiglie, alle coppie, ai figli per la gestione dei conflitti.

Perchè scegliere la mediazione familiare

Scegliere la mediazione aiuta i coniugi a separarsi civilmente, permette un notevole risparmio dei costi del divorzio sia dal punto di vista psicologico che economico, consente di raggiungere accordi durevoli perchè più condivisi e quindi più rispettati nel tempo, soddisfacenti per tutti i membri del nucleo familiare, inoltre aiuta la coppia a rimanere unita nell’esercizio della funzione genitoriale, aiuta a vedere il divorzio come opportunità di crescita e di cambiamento, tutela i diritti, i bisogni e gli interessi del minore.

L’attività di mediazione presso lo studio Santino, viene svolta nel rispetto di tutti i principi sopra descritti, tutelando nel miglior modo possibile i mediandi.

Dott.ssa Andreoni Chiara

mediatrice familiare

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