Molte coppie incontrano delle difficoltà a comunicare dopo la separazione.
Spesso si delinea un processo che comporta un’evoluzione delle relazioni familiari, si modifica l’individuo, ma anche la realtà intorno ad esso.
Ciò che avviene è una ristrutturazione delle relazioni, in vista della nuova organizzazione familiare.
La separazione coniugale comporta una revisione della propria autostima condizionata da un senso di liberazione pieno di sensi di colpa e di ansia per il proprio futuro. Una sofferenza psichica inevitabile che si caratterizza spesso con momenti di impotenza e insufficienza, per timore di non essere all’altezza della libertà ritrovata in un contesto sociale in cui l’individuo è valutato per le sue capacità di adattamento sociale.
Ma è possibile comunicare con l’ex partner?
Uno dei principali compiti dei genitori è quello di portare avanti una “genitorialità sufficientemente buona”. Suddetto compito permane lungo tutto il corso di sviluppo del bambino sino all’età adulta e spesso anche dopo perché non si smette mai di essere genitori essendo un ruolo a tempo indeterminato.
Per fare ciò è necessario comunicare dopo la separazione.
La separazione dei genitori non sempre rappresenta per il figlio un evento dannoso per il suo sviluppo: a volte costituisce un’esperienza per osservare e sperimentare come gli adulti risolvono i conflitti, affrontano il disaccordo, litigano e sanno separarsi.
Durante la separazione, il bambino non è solo osservatore. La conflittualità tra i genitori, più che la separazione in sé e per sé, tende a produrre effetti negativi sul benessere dei figli.
Con la separazione il legame tra i coniugi non si interrompe, esiste una profonda differenza tra separazione coniugale e responsabilità genitoriale.
Delineare gli effetti e gli aspetti psicologici della separazione sui figli è fortemente connesso alla capacità dei genitori di elaborare la loro situazione, non è tanto l’evento critico in sé ad essere fonte di stress, ma sono le modalità e le strategie con cui gli ex partner affrontano la situazione ad essere fondamentali.
Comunicare dopo la separazione è fondamentale, la coppia ha il compito di collaborare per garantire l’esercizio della funzione genitoriale.
Il modo di percepire il fallimento della relazione coniugale, è legato alla rappresentazione che ognuno ha di sé, ai propri valori di riferimento e ai modelli appresi. La separazione, dunque, può mettere in discussione le percezioni e le rappresentazioni sociali, costringendo la persona a un lavoro di revisione dei propri punti di riferimento, fino a prima dati per scontati. A livello individuale avviene una ridefinizione del proprio sé.
Il sistema relazionale di coppia è stato messo in crisi da eventi nuovi che si sono creati nel corso del tempo, che devono avere ora modalità diverse per essere gestite essendo cambiata la vita degli ex coniugi.
Di che cosa ha bisogno la coppia genitoriale?
Serve una profonda comprensione da parte di entrambi di quello di cui hanno bisogno nel presente, qui ed ora, cercare di essere propositivi e non portare avanti un conflitto che potrebbe solo lasciarli chiusi in un vortice di incomprensioni. Le parti hanno delle posizioni di partenza, siano esse forti o deboli.
La mediazione come soluzione ai problemi di comunicazione
Il compito della mediazione è quello di ascoltare il conflitto delle parti, aiutandole a mettersi in discussione e a predisporsi al cambiamento affinché riescano a comprendere e a riconoscere i processi emotivi che danno origine al conflitto.
Il mediatore aiuta le parti a comunicare dopo la separazione, esso non deve attribuire torti o ragioni, ma ha solo il compito di creare eventuali opzioni cercando di gestire nel migliore dei modi le risorse che si hanno a disposizione. Proprio per questo li aiuta a formulare nuove definizioni condivise del problema tralasciando quelle personali, solo così sarà possibile giungere ad una definizione congiunta, accettabile per entrambi.
E’ importante che riescano a vedere la situazione da un altro punto di vista creando così dubbi sulla certezza della posizione di partenza. Portarli a rendere i problemi reciproci, mantenendoli orientati al futuro, inserendo alternative che spesso non vengono viste.
Anche a seguito della separazione personale gli ex partner devono essere in grado di mantenere uno spirito collaborativo necessario alla gestione degli aspetti educativi e organizzativi dei figli ma non solo.
Devono cercare di collaborare nel migliore dei modi.
Per l’effettivo mantenimento di una dimensione genitoriale soddisfacente, deve permanere una quota di capacità negoziale tra gli ex coniugi che si può realizzare attraverso la possibilità di parlarsi, dirsi delle cose apertamente, operare dei riconoscimenti reciproci e restituzioni, anche relativi al rapporto di coppia. Creare una capacità negoziale che persista nel tempo, sufficientemente sicura e stabile.
In fin dei conti non ci sono schemi o modelli da seguire per una separazione più o meno buona, più o meno facile, ma tutto rimane nelle mani della coppia, che dovrà imparare a riconoscersi come coppia genitoriale capace e responsabile.
Se credete che la vostra situazione, successiva alla separazione, sia caratterizzata da difficoltà comunicative, la mediazione che viene svolta presso lo studio Santino, rappresenta lo strumento giusto per arrivare ad un risultato utile sul futuro che vi attende, in un percorso dove sarete voi i veri protagonisti della vicenda, gli unici che possono prendere decisioni non più come coppia coniugale ma come coppia genitoriale.
Dott.ssa Andreoni Chiara
Mediatrice familiare