I disturbi alimentari non sono una scelta!

disturbi alimentari

I disturbi alimentari o DCA (Disturbi del Comportamento Alimentare) si servono di criteri diagnostici precisi e puntuali al fine di essere diagnosticati, pertanto non sono considerabili al pari di “un capriccio”, un periodo di inappetenza o di maggior fame. Infatti, in questi ultimi casi, non è preoccupante in quanto il periodo passerà e tutto potrà tornare alla normalità, benchè abbia senso monitorare l’andamento e chiedersi perchè.

Chi sono i soggetti maggiormente colpiti dai disturbi alimentari

I disturbi alimentari tendono a colpire principalmente i soggetti di sesso femminile e nel periodo pandemico vi è stato un aumento del 40%; i più conosciuti sono l’obesità, l’anoressia e la bulimia.

Andiamo a conoscere i DCA più a fondo:

  • L’obesità è l’avere un peso e una massa corporea ben al di sopra della media, considerata come “salute” fisica. Talvolta può accadere a causa di un alimentazione incontrollata oppure per via di altri disturbi fisici;
  • L’anoressia è l’avere un peso e una massa corporea ben al di sotto della media, con ovviamente tutti i valori delle analisi fuori dai range considerati “sani”. Nelle donne può anche manifestarsi con assenza di mestruo;
  • La bulimia è caratterizzata dal mangiare e successivamente vomitare il pasto, talvolta facendo uso di diuretici e\o lassativi.

La cosa importante da considerare rispetto i disturbi alimentari è che si tratta di un sintomo, ovvero la manifestazione appare sul piano fisico e di sregolazione dal punto di vista alimentare ma il vero problema non è il cibo.

I disturbi alimentari dietro nascondono una motivazione profonda, una storia personale sofferente che in modo inconsapevole spinge a costruire una corazza visibile, ma inutile se non addirittura dannosa per il benessere.

Nonostante ciò, la persona che ne soffre, sente il malessere ma tende a giudicarlo come un equilibrio tollerabile piuttosto che affrontare il torbido che sta al di sotto: è comunque necessario, con calma e nel rispetto dei propri tempi, affrontarlo per poterne uscire e ricreare un’equilibrio più funzionale e meno deleterio.

Bisogna però ricordare sempre che i disturbi alimentari sono anche una risorsa: il corpo che cambia permette di comunicare sul piano fisico una difficoltà di altra natura, quali sempre psico-relazionale.

Come affrontare e uscire dai disturbi del comportamento alimentare?

È infatti importante che al percorso di cura ci si approcci con fiducia, con il pensiero di poter prima o poi buttare giù le difese che intrappolano, con la possibilità di coinvolgere le persone significative della propria vita le quali possono essere concausa dell’emergere del disturbo e possono diventare mezzo di guarigione.

Se soffri o conosci qualcuno che presente i disturbi alimentari sopra citati, ricorda che è importante una presa in carico multidisciplinare (se senti di averne bisogno, contattaci) ovvero con almeno le seguenti figure:

  • il medico di base, affinchè controlli lo stato di salute generale;
  • Lo psicologo, utile nell’aiutarti a “sciogliere le matasse” sottostanti il problema portato;
  • Il nutrizionista, cosicchè possa essere d’aiuto a imparare a mangiare nel modo più corretto;
  • Il pedagogista, se vi è un minore che necessita di strumenti psicoeducativi per diventare autonomo nelle routine;
  • Il mediatore familiare, qualora il disturbo sia emerso nel minore in un periodo di separazione dei genitori.

Uno solo dei specialisti sopracitati non potrà risolvere il disagio portato, al massimo “tapparlo” per un periodo fino a che non emergerà con più forza di prima.

Alice Bertolino
Psicologa
www.studiopsieco.it

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