Come comunicare con l’ex dopo la separazione?

come comunicare con l'ex

Riuscire a comunicare con l’ex dopo la separazione potrebbe sembrare una “Mission impossible”, una di quelle possibilità così remote e difficili anche solo da immaginare. Con il tempo, pazienza e tanta forza di volontà si può riuscire a mantenere un rapporto civile con l’ex partner per il bene dei figli. Come fare? Come comportarsi? Ecco alcuni consigli.

Subito dopo una separazione/divorzio niente è come prima, gli equilibri, seppur precari, che esistevano non ci sono più. Le emozioni hanno il sopravvento: rabbia, rancore, vendetta, insofferenza nel vedere l’altro già in una nuova relazione mentre per voi il dolore sembra non terminare mai, sono tutti degli impedimenti a poter anche solo pensare a comunicare con l’ex dopo la separazione. La fine di una relazione ha dei tempi differenti di elaborazione del lutto per i due ex partner. Restare fermi nella rabbia non porterà altro che sofferenza, soprattutto ai figli.

Come relazionarsi con il padre/madre dei vostri figli dopo la separazione?

Mantenere uno spirito collaborativo con l’ex partner è necessario alla gestione degli aspetti educativi e organizzativi dei figli. È importante riconoscersi come coppia genitoriale capace e responsabile, questo è possibile ricostruendo la fiducia che con la fine della relazione può essere andata distrutta. La mediazione familiare potrebbe essere un valido aiuto per trovare accordi soddisfacenti all’interno della nuova organizzazione familiare.  E se non c’è nessun tipo di comunicazione? Comunicare con l’ex dopo la separazione presenta molte criticità e utilizzare una comunicazione non effettiva, a causa dei sentimenti di rabbia,  può condurre ad un non necessario stress e a conflitti che purtroppo si rifletteranno sui figli, che non riusciranno ad avere una routine stabile. Per garantire ai bambini una felice e serena infanzia con entrambi i genitori bisogna applicare tecniche di comunicazione effettiva (una comunicazione chiara, comprensibile, priva di dubbi, confusione e interpretazioni errate). La comunicazione ideale è quella che si instaura nei rapporti d’affari.

Alcuni suggerimenti:

  1. Per una comunicazione adeguata è importante scegliere le parole da utilizzare con saggezza perché possono essere facilmente fraintese.
  2. Evitare sarcasmo e linguaggio volgare.
  3. Oltre alla scelta delle parole è fondamentale il modo in cui si decide di comunicare. Se si intraprende una comunicazione telefonica o di persona è indispensabile controllare il tono della voce e le tempistiche di risposta.
  4. Se si è impulsivi e non si vuole finire per pentirsi di quello che si è detto in un momento di rabbia è preferibile una comunicazione per iscritto, in quanto permette di pensare meglio a come e a cosa dire.
  5. Se verbalmente è importante il tono della voce, per iscritto hanno il loro valore la punteggiatura e l’uso di lettere maiuscole.
  6. Resistere all’impulso di reagire in modo esagerato e saltare subito a conclusioni.
  7. Superare le proprie emozioni e concentrarsi su ciò di cui il bambino ha bisogno.
  8. Avere fiducia nell’altro genitore.
  9. Non è conveniente parlare di argomenti importanti nel momento della consegna e ripresa dei bambini, non permette di focalizzarsi sull’argomento ed è meglio non mettere in mezzo del conflitto i figli.
  10. Operare riconoscimenti reciproci.
  11. C’è un tempo per parlare e uno per ascoltare. Senza un adeguato ascolto non si può rispondere in modo corretto.
  12. Non rispondere a comunicazioni moleste o intimidatorie.

Con una comunicazione effettiva…

Con una comunicazione effettiva diminuiscono le possibilità di fraintendimenti e conflitti. Continuare con l’ostilità porta a lavorare “contro” invece che “con”: si è un team, non degli avversari!  Ogni momento che un genitore passa cercando di fare in modo che l’ex paghi per il dolore arrecato è un momento perso con i bambini. La co-genitorialità consiste nel riconoscimento reciproco del ruolo genitoriale, in una coordinazione nell’educazione dei figli, per questo è necessario comunicare. Avere uno stesso stile educativo, mantenere inalterata la routine e le regole è essenziale per non creare confusione e ulteriore conflitto. Potrebbe essere utile avere un calendario in entrambe le case con contrassegnati i giorni che il bambino trascorrerà con ciascun genitore, in questo modo saranno rassicurati e consapevoli di quando vedranno l’uno o l’altro genitore. Non bisogna mai dimenticare che seppur sentimentalmente separati si rimane per sempre una famiglia che deve avere come obiettivo la serenità dei propri figli.

La scarsa comunicazione e  il “Parallel parenting”

Comunicare con l’ex  dopo la separazione è spesso essenziale per il bene dei propri figli, ma quando la situazione è altamente conflittuale, condividere informazioni e raggiungere accordi sui bambini può sembrare quasi impossibile da fare senza l’intervento di terze parti. Il “Parallel parenting” potrebbe essere una soluzione diversa dalla co-genitorialità laddove non ci sono i margini per raggiungere una serenità tale da esercitare strategie comuni nella quotidianità con i figli. Secondo questo metodo ogni genitore ha il proprio approccio genitoriale quando i bambini sono con loro e non partecipano alle stesse funzioni, appuntamenti o eventi relativi ai figli. La comunicazione avviene, spesso, esclusivamente tramite e-mail o messaggi di testo. Il “Parallel parenting” consente ai co-genitori ad alto conflitto di mantenere la loro responsabilità genitoriale mentre si disconnettono personalmente l’uno dall’altro, accettando di prendere decisioni quotidiane per il proprio figlio in modo indipendente. Le decisioni importanti su questioni come l’istruzione e l’assistenza medica possono essere prese insieme, le scelte quotidiane come cosa mangeranno i bambini a pranzo o quale film guarderanno durante il fine settimana sono quelle che ogni genitore farà da solo.

Altri vantaggi del “Parallel parenting”:

  1. Meno conflitto tra le case.
  2. Maggiore senso di fiducia quando si prendono decisioni genitoriali.
  3. Stress ridotto per tutta la famiglia, bambini compresi.

Conclusione:

Nel “Dilemma del Porcospino” di Arthur Schopenhauer, filosofo tedesco dell’Ottocento, appare chiaro come in qualsiasi relazione è importante trovare una moderata distanza reciproca, che rappresenti la miglior posizione per entrambi. Anche nel rapporto genitoriale bisogna trovare questo compromesso, in modo da continuare ad essere genitori, perseguendo insieme il bene dei figli rispettandosi e riconoscendosi capaci vicendevolmente. Il legame con i figli durerà per sempre, avere una comunicazione effettiva con l’ex partner è molto importante per la crescita e la serenità dei figli.

…Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, con calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finchè non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la miglior posizione…“ (Arthur Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, 1851).

Marialaura Misiano
Mediatrice familiare

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4 pensieri su “Come comunicare con l’ex dopo la separazione?

  1. Mi dispiace dirlo, non sono d’accordo su nulla. Quando dopo 30 anni si distrugge una famiglia, ci causa questo grande dolore dovrebbe sparire per sempre. Ogni occasione è buona per procurare altro dolore. Le persone non sono oggetti che si usano!!!! Tutta la psicologia tende sempre a dare un concorso di colpa senza essere vero. Ripeto chi distrugge una famiglia senza motivo dovrebbe sparire per sempre e far continuare la vita serena agli altri membri.

  2. Ci dispiace per la sua storia e che non abbia avuto gli aiuti adeguati. La nostra missione è quella di aiutare gli ex partner a continuare ad essere dei buoni genitori nonostante la fine della relazione. Se vuole, può scriverci la sua storia all’email: info@studiosantino.it
    Grazie per il suo commento.

  3. Il signor Claudio ha davvero ragione. Ma l’articolo è necessariamente generico. Non è preso in considerazione il caso in cui, coi figli maggiorenni, il coniuge, che ha problematiche psichiche (diagnosticate) insiste a voler comunicare qualsiasi pensiero, nonostante la richiesta di fare passare tutto tramite avvocato.

  4. E quando il tuo ex coniuge( narcisista/patologico covert) applica la triangolazione con te e la moglie attuale , imponendoti la comunicazione esclusiva tramite la moglie, dato che essa è Gelosa patologica quindi più problematica di lui ?

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