Le emozioni provate nei primi anni di vita, e altre sensazioni che hanno suscitato gioia o dolore, lasciano tracce indelebili che condizioneranno le nostre azioni e reazioni nell’intero corso dell’esistenza (Rita Levi-Montalcini)
Chi di noi può dire di non essersi mai emozionato? Chi può vivere senza emozioni? Positive o negative che siano, le emozioni permeano la nostra esistenza, come ogni nostra reazione e relazione. Ogni istante è costellato da emozioni che, come su una tela intonsa, hanno la capacità di tingere i nostri ricordi e le nostre sensazioni di chiazze colorate luminose o tetre. In base alla loro tonalità, le giornate, i mesi e a volte gli anni della nostra vita assumono un sapore ed una visuale differente. Certo, senza alcune emozioni a volte la realtà potrebbe apparirci più semplice, meno complessa ed articolata di quella che è. Allo stesso tempo però sarebbe molto più arida. Se proviamo determinate emozioni, un motivo c’è ed è essenziale attribuirvi un significato. Ogni emozione ha la dignità di esistere e non deve essere né bloccata né repressa. Accogliere le emozioni ed ascoltarle è un gesto di amore verso noi stessi.
La regolazione delle emozioni: il sostegno come base per l’autonomia
Le emozioni umane non sono considerate meccanismi incontrollabili. La regolazione è un processo attraverso cui gli individui divengono in grado di comprendere quando e come sperimentano ed esprimono le emozioni. La loro regolazione a livello intrapsichico e interpersonale costituisce un’acquisizione fondamentale nello sviluppo psicologico del bambino. Essa gradualmente evolve da etero ad auto-regolazione: inizialmente sarà mediata in maniera significativa dal caregiver che, attraverso le sue risposte, permetterà al bambino di fare esperienza della mutua regolazione.
l bambino è altresì fin dall’inizio in possesso di strategie di gestione delle stesse. Con il consolidarsi delle relazioni di attaccamento il piccolo acquisisce specifici stili di regolazione emozionale, in base, tra le altre variabili, alla disponibilità emotiva mostrata dal genitore.
Supporto genitoriale ma anche sociale
Ovviamente, come detto, i genitori rivestono un ruolo fondamentale per il bambino nella regolazione delle emozioni, come in molteplici altri aspetti dello sviluppo. Tuttavia, anche il più ampio contesto sociale di riferimento può svolgere una funzione importante in tal senso, come avviene attraverso l’educazione razionale-emotiva. L’assunto di fondo mette in evidenza come le reazioni emotive personali non dipendano tanto dall’oggettività degli eventi di vita quanto dalla personale modalità di interpretazione e valutazione degli stessi. Le nostre risposte emotive dipendono di fatto in larga misura dai pensieri interni che si generano in conseguenza ad un episodio. Sono nati a questo proposito programmi di alfabetizzazione socio-emotiva.
Le emozioni positive possono influenzare lo sviluppo…
L’esperire emozioni positive in tenera età e in quella adulta può fungere da fattore protettivo verso circostanze ostili. Recenti ricerche in particolare mettono in luce come un individuo riesca a mettere in atto risposte maggiormente resilienti in condizioni sfavorevoli se ha sperimentato precocemente emozioni positive (rappresentando così una risorsa individuale preziosa). A questo stesso fine contribuisce anche la sensibilità materna di cui il bambino può beneficiare durante il primo anno di vita. Un caregiver maggiormente sensibile in età precoce agevola il bambino nel mettere in campo capacità resilienti in misura maggiore nelle successive tappe di sviluppo(Conway&McDonough, 2006). Analoghi risultati si verificano grazie alle cure attente dei propri genitori sin dalla tenera età
…Come anche la vita futura
Altri studi hanno messo poi in evidenza come quanto più la vita quotidiana degli adulti sia caratterizzata da un periodo duraturo di emozioni positive tanto più essi mostreranno maggiori capacità di resilienza per affrontare situazioni altamente stressanti. Questo permetterà loro, altresì, di fronteggiare meglio il disagio e ristabilire lo stato emotivamente positivo perso in modo temporaneo. Queste persone sperimentano una qualità di vita e un benessere maggiori: i loro meccanismi di pensiero e le potenzialità di azione diventano più flessibili (Cohn et al., 2009).
Possiamo così comprendere quanto sia fondamentale sostenere e accompagnare i più piccoli e i più grandi nell’intricato quanto profondo e ricco mondo delle emozioni.
Anna Graefer
Dott.ssa in Scienze e tecniche psicologiche