Rispondere con il silenzio può essere una vera forma di abuso psicologico.
Chi subisce questo trattamento prova intensi sentimenti di angoscia e abbandono, oltre che un’inspiegabile confusione.
Nella relazione con un soggetto narcisista si può, infatti, parlare di vittima e aggressore.
Nel precedente articolo, ho affrontato il tema del Narcisismo nelle relazioni, in particolare in quelle tra genitore e figli. La rilevanza assegnata alla sfera relazionale mette in luce la modalità espressiva e comportamentale dei disturbi di personalità.
Tuttavia, come ho già accennato, non tutte le persone che presentano tratti narcisistici soddisfano i criteri necessari per porre una diagnosi di Disturbo Narcisistico di Personalità.
Narcisismo sano VS Narcisismo patologico
È molto importante saper distinguere le seguenti forme:
- Narcisismo sano: permette di avere una buona stima di sé, di ricercare e ottenere gratificazione dai propri successi, di vedere rispettati i propri diritti. Potremmo dire che è quella forma di narcisismo più vicina all’amor proprio.
- Narcisismo patologico: oltre a nutrire grandi aspettative su se stesso e sentimenti di grandiosità ed onnipotenza, il soggetto tende ad essere particolarmente svalutante e aggressivo nei confronti dell’altro( nell’articolo, per comodità, si farà riferimento a questa seconda forma con il solo termine “Narcisista”).
Il partner ideale del Narcisista – denominato, non a caso, vittima – è il suo opposto: si tratta di soggetti empatici, attenti al prossimo e dediti all’ascolto.
Una volta scelta la sua vittima, il Narcisista mette in atto comportamenti seduttivi e lusinghieri, tesi a conquistarne la piena fiducia. Il Narcisista è molto abile nel far sentire il proprio partner come unico e speciale, dotato di spiccate doti intellettive e, ovviamente, diverso da tutti gli altri partner precedenti. In questa fase, la vittima si sente “al settimo cielo” e non si accorge di rispondere al partner narcisista esattamente nella maniera desiderata. Infatti, questo “pendere dalle sue labbra” costituisce per il narcisista un grande rifornimento energetico: la manipolazione può, a questo punto, attuarsi senza troppe difficoltà.
Ma cosa succede quando si discute con un partner narcisista?
Può succedere, in una relazione, che un certo grado di disaccordo conduca i partner a discutere più o meno animatamente per poi arrivare ad una risoluzione del conflitto.
Quello che caratterizza la relazione con un narcisista è l’impossibilità di discutere in maniera costruttiva. Il Narcisista è convinto della propria posizione e non accetta di scendere a compromesso, soprattutto se il litigio è stato creato ad hoc per poter continuare a recitare il suo copione relazionale.
I gesti e i comportamenti del Narcisista, infatti, sono sommariamente preventivati: alle lusinghe susseguono le discussioni distruttive, seguite, a loro volta, dal subdolo trattamento del silenzio punitivo.
Il silenzio come punizione
Sparire e attuare il silenzio punitivo consente al Narcisista di controllare il partner che, indebolito e sofferente, è maggiormente manipolabile. In questo frattempo, è frequente che il Narcisista stia già cercando una nuova vittima con cui ricominciare il ciclo.
Punire il partner con il silenzio significa lasciar intendere all’altro che non è degno di risposte, di essere preso in considerazione o di poter ricevere spiegazioni su quanto accaduto. Discutere in maniera sana e responsabile con un Narcisista è praticamente impossibile: il suo Sé grandioso non gli concede di porsi sullo stesso piano del partner e tende a monopolizzare la conversazione, costringendo tacitamente il partner ad ascoltare senza poter ribattere.
Questa modalità comunicativa e comportamentale è una vera forma di abuso psicologico. Il partner, che viene abbandonato e a cui viene imposto il silenzio, sperimenta un profondo senso di vuoto, prova intensi sensi di colpa e angosce di abbandono, si interroga sul perché sia andata così e pianifica (invano)strategie per recuperare la fiducia del partner e salvare la relazione.
Ma come si sente il narcisista?
Dal quadro appena descritto, risulta evidente l’asimmetria che caratterizza la relazione con un soggetto narcisista.
Tuttavia, contrariamente a quanto si possa immaginare, il narcisista nasconde delle profonde insicurezze che gli impediscono di vivere le relazioni in maniera sana ed equilibrata. Controllare e manipolare l’altro è l’unica modalità relazionale che conosce: solo così può sperimentare un apparente senso di sicurezza e appartenenza.
È altamente probabile che questi soggetti abbiano subìto le prime ferite narcisistiche all’interno delle relazioni primarie con i propri genitori. Si tratta, cioè, di relazioni caratterizzate da scarsa vicinanza emotiva, scarso rispecchiamento empatico e grande attenzione a performance e risultati.
È facile comprendere quanto sia doloroso per un bambino vivere il distacco del genitore: il bambino si sente rifiutato, non accettato e in balìa di se stesso. Perciò, per colmare questa ferita narcisista è essenziale liberarsi dalla condizione di dipendenza verso i genitori, acquisendo la consapevolezza che bastare a se stessi è possibile.
Questi tratti distintivi delle relazioni primarie significative tendono a ripresentarsi nelle successive relazioni del Narcisista, nelle quali, però, i ruoli vengono invertiti: il Narcisista non è più il bambino abbandonato a se stesso i cui bisogni non vengono compresi e soddisfatti, ma è colui che può dare (lusinghe) e togliere (silenzio punitivo) in qualsiasi momento.
N.B.: è importante individuare queste dinamiche per poter tempestivamente chiedere l’aiuto di un professionista.
Dott.ssa Federica Beglini
Psicologa
2 pensieri su “Rispondere con il silenzio: “Non ti vedo, non ti sento, non ti parlo”.”
Ho avuto una relazione con un narcisista che mi ha umiliata e fatta sentire anche in colpa di situazioni mai accadute.All fine,con tanto dolore ho scelto io il silenzio,bloccandolo su wapp e Facebook.Ogni tanto chiama ,non so per cosa…visto che doveva finire la nostra storia,oppure voleva continuare ad umiliarmi.Cosa posso pensare,che si è reso conto che mi ha perso,oppure con me alimentava la sua sicurezza.
sii felice e orgogliosa di te stessa di essertene finalmente liberata